
Il Ritmo dello Spazio è una mostra d’arte molto particolare il cui scopo è esprimere attraverso le opere esposte concetti di fisica complessi, spesso difficili da concepire per una mente non allenata. L’idea è quella di accompagnare i visitatori in un viaggio affascinante attraverso le leggi che muovono l’universo, mostrandone rappresentazioni artistiche uniche.
La mostra, esposta a Pisa fino all’8 Dicembre prossimo, parte da Guglielmo Marconi e arriva ad illustrare le onde gravitazionali (una delle conferme più recenti alla teoria della Relatività di Einstein avvenuta nel 2015). Un viaggio che si propone di semplificare idee e pensieri complessi che i grandi uomini di scienza hanno generato nel corso dell’ultimo secolo.
Non si tratta di spiegare concetti scientifici, né di fare lezioni di fisica teorica, ma l’arte è un prezioso strumento che aiuta l’immaginazione a comprendere dinamiche altrimenti troppo astratte. A dirlo è il curatore del museo, nonché rinomato fisico e direttore dell’Europian Gravitational Observatory, Stavros Katsanevas.
Il viaggio de “Il Ritmo dello Spazio” comincia proprio da Marconi, con alcune opere a lui dedicate. Un particolare richiamo va soprattutto all’impresa compiuta dell’inventore italiano che, nel 1931 da Coltano (vicino Pisa), riuscì ad accendere le luci poste sulla statua del Cristo Re a Rio de Janeiro, attraverso un segnale radio.
Grande protagonista della mostra è la teoria della Relatività. Ad essa si rifanno diverse opere come ad esempio Gravity’s Dance dell’artista americana Liliane Lijn. Questa strana opera usa la suggestione dell’arte per mostrare il concetto di movimento gravitazionale agli spettatori. Un disco di stoffa nera viene fatto girare vorticosamente da un motore, simulando così le pieghe dello spazio-tempo indotte dalla gravità.
L’effetto è davvero coinvolgente e lascia chi osserva a bocca a aperta, soprattutto perché la mente, attraverso questa immagine, riesce a concepire meglio il movimento gravitazionale caratteristico dei corpi nell’universo, a partire dagli atomi fino ai pianeti.
Un’altra bellissima installazione è quella di Tomàs Saraceno, inventore di particolari tecniche 3D per la realizzazione di modelli tramite la tomografia laser. Quest’opera vuole mostrare la rete cosmica, quell’intricato ricamo fatto di galassie, polveri e trame di energia che costituiscono la struttura dell’universo.
Visitare “Il Ritmo dello Spazio” è un’occasione unica per vivere la fisica attraverso l’arte, con la possibilità di interagire direttamente con le opere esposte. Una possibilità da non perdere capace di coinvolgere, stupire e arricchire anche i “non addetti ai lavori”.