La saga dei Cavalieri dello Zodiaco è una fra le più longeve per quanto concerne i manga e gli anime giapponesi. Buona parte degli over 30 attuali è cresciuta con le storie di Pegasus, Crystal, Andromeda, Phoenix e Sirio e ricorda con nostalgia i tempi in cui questa serie animata veniva trasmessa in TV all’ora di merenda.
L’idea nasce col fumetto di Masami Kurumada, Saint Seiya, uno shonen manga pubblicato sulla rivista Shonen Jump dal 1985 al 1990. Dall’opera originale di 28 volumetti è stata tratta una serie animata prodotta da Toei Animation fra il 1986 e il 1989 che ha riscosso grande successo sia in patria ma anche all’estero.
All’inizio gli episodi previsti dovevano essere solo 52, ma col protrarsi della narrazione e dell’inaspettato successo, la prima serie è finita per contarne ben 114. Questi coprono la prima e la seconda parte del manga cioè l’arco narrativo Sanctuary e Poseidon ai quali si aggiungono poi Asgard (una serie filler non presente nel manga, creata per dare tempo all’autore di proseguire col fumetto) e Hades, cioè la terza parte del fumetto originale (trasposta in TV con una serie OAV di 31 episodi trasmessi fra il 2002 e il 2008).
L’anime dei Cavalieri dello Zodiaco ha fatto innamorare un sacco di ragazzini in tutto il mondo e l’Italia non fa eccezione. Odeon TV fu la prima rete a trasmettere i 52 episodi iniziali, mentre gli altri fino al centoquattordicesimo sono stati trasmessi da Italia 7 (fra il 26 marzo 1990 e l’11 aprile 1991).
Il successo della serie animata, oltre che alla trama avvincente e ai contenuti piuttosto forti trattati, è da imputarsi anche ad un character design davvero memorabile (affidato per l’occasione alla coppia Shingō Araki e Michi Himeno) e a una campagna promozionale ricca di merchandise correlata proprio al lancio dell’anime.
La trama dell’anime dei Cavalieri dello Zodiaco è piuttosto fedele a quella del manga ma le differenze non mancano. Per citarne alcune, nella serie animata sono stati aggiunti alcuni personaggi che nel fumetto originale non esistono (come i 3 Cavalieri d'acciaio, Docrates, il Maestro dei Ghiacci, Morgana e i suoi 3 Cavalieri), e addirittura interi archi narrativi filler (il sopra citato Asgard per dirne uno).
Le altre differenze sono per lo più sottigliezze, come ad esempio il fatto che le armature nel manga dovessero essere indossate manualmente dai protagonisti, mentre nell’anime esse si infilavano magicamente (cosa che poi viene ripresa anche nel manga stesso), oppure design leggermente diversi per i personaggi, eccetera.