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Fotogiornalismo: una mostra che ripercorre 10 anni di storia



Il fotogiornalismo è uno dei modi in cui reporter e giornalisti raccontano le vicende del mondo. Guerre, eventi, catastrofi naturali, conflitti religiosi, sono tutti immortalati da immagini vivide, realizzate da professionisti in grado di cogliere l’essenza di un avvenimento in un unico scatto. Una mostra di recente allestimento raccoglie gli ultimi 10 anni di storia, narrata tramite fotografie.

 

Un viaggio affascinante raccontato dalle immagini

La mostra si chiama Premio Fotogiornalismo Carmignac - 10 anni di reportage, e si tiene su di un’isoletta al largo della Provenza, Porquerolles. Qui sorge Villa Carmignac, una suggestiva tenuta che raccoglie al suo interno oltre 250 opere dedicate al fotogiornalismo mondiale. Dal 2009 il Prix Carmignac du Photojournalisme si tiene in questo luogo e sostiene gli artisti più audaci e indipendenti di questo settore.

Quest’anno ricorre il decennale dell’evento, per tale motivo l’organizzazione ha deciso di creare una mostra che raccontasse, attraverso le immagini, tutti gli avvenimenti e le tematiche più calde che hanno caratterizzato gli ultimi 10 anni. Per farlo sono state raccolte più di 170 fotografie nelle quali si ripercorrono conflitti, violazioni dei diritti umani, trasformazioni del mondo, catastrofi naturali e tantissimi altri temi.

L’evento è visitabile fino al 1 Novembre e si struttura su cinque tematiche principali che ripercorrono i momenti più importanti delle varie edizioni passate. Un percorso a ritroso nella storia, testimoniato da fotografie d’impatto, capaci di lasciare il segno nel cuore e nell’anima di chi le ammira.

 

Le 5 macro categorie della mostra

Per dare un senso logico alla narrazione proposta attraverso il fotogiornalismo, le tematiche trattate sono state suddivise in 5 macro categorie. La prima “La normalizzazione delle zone di conflitto”, racconta gli scenari più crudi della guerra, concentrandosi in particolare sugli eventi post bellici, spesso più duri e cruenti del conflitto stesso.

In “Attacchi alla libertà di espressione” sono raccolte alcune delle foto più impressionanti legate alle dittature (in particolare quella cecena e quella nello Zimbabwe), per la cui realizzazione sono stati gli autori in prima persona a rischiare la propria vita, pur di denunciare il fenomeno e la sua gravità.

La terza categoria si chiama “Schiavitù moderna” e racconta temi quali: la tratta delle donne in Nepal, il traffico di esseri umani in Libia e il problema dei disperati che migrano verso l’Europa, venduti e comprati ogni giorno dalle milizie locali come fossero semplice merce di scambio.

Le regioni dimenticate”, invece, si focalizza sulle difficoltà di integrazione e la deregolamentazione politica, passando anche per il senso di oppressione provato dalla gioventù iraniana. L’ultimo tema riguarda l’ambiente. In “Nuovo selvaggio West”, infatti, il fotogiornalismo racconta i cambiamenti climatici del pianeta causati dall’uomo.




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