
È già passato un bel po’ dalla release del primo episodio di The Mandalorian. La seconda stagione è stata un successo, ancora più della prima, e i fan di Star Wars finalmente hanno ottenuto ciò che desideravano da tempo: uno spin-off fatto come si deve, ambientato nell’universo che tanto hanno amato.
Ciò che ha determinato l’impatto mediatico di The Mandalorian sono state alcune coraggiose scelte fatte dai due registi Jon Favreau e Dave Filoni. La prima e più importante è stata quella di discostarsi dall’interpretazione moderna data alla saga di Guerre Stellari (culminata nell’ultima controversa trilogia cinematografica, più family friendly), per tornare alle origini.
In questa serie TV, ambientata qualche anno dopo la fine di “Episodio VI: Il Ritorno dello Jedi”, c’è un forte riavvicinamento a ciò che erano i principi originali dell’opera di Lucas. Una narrazione semplice, niente spiegoni interminabili e personaggi complessi quanto basta da essere interessanti, ma ben distinti nel ruolo di villain o eroi.
Mando è un protagonista facile da capire, un guerriero duro ma dal cuore tenero, che fa subito breccia nei cuori dei fan. Intendiamoci, non ha niente di così originale eppure i suoi modi di fare, la sua volontà di seguire fedelmente i principi dei mandaloriani e il suo atteggiamento verso gli altri, lo rendono davvero accattivante nella sua semplicità.
Riprende la neutralità del tanto osannato Boba Fett, per abbandonarla praticamente dopo pochi episodi, rivelando una personalità unica e ben distinta, che mostra il lato umano dietro lo spietato cacciatore di taglie.
L’altra scelta coraggiosa degli autori è stata quella di non includere (almeno nella prima stagione) gli iconici cavalieri Jedi. Ciò dimostra che Guerre Stellari può e deve essere indipendente dalla presenza delle spade laser, armi affascinanti ma di cui ormai si è abusato fin troppo.
Chiariamo, se ne vedono alcune apparire qua e là durante gli episodi, come anche qualche noto Jedi (niente spoiler della seconda stagione), ma sono figure del tutto marginali, richiami per ricordarci che siamo in quel mondo, ma che comunque non costituiscono il fulcro centrale della narrazione.
Il bello di The Mandalorian è proprio questo, riuscire ad integrarsi nell’universo creato da George Lucas, mostrandone altri aspetti, slegati dalla guerra fra bene e male di natura praticamente religiosa che ha contraddistinto ogni lungometraggio. Assaporare altre culture, altre avventure, è bello ed è piaciuto moltissimo ai fan.