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L’arte del Surrealismo contro la guerra



La nascita dell’arte del Surrealismo è fortemente legata alla guerra. Molti artisti, minacciati dall’incombente arrivo del secondo conflitto mondiale e non ancora ripresisi dalle atrocità del primo, scelsero di rifugiarsi nelle loro opere donandogli caratteristiche estremamente particolari. È così che prende vita uno dei movimenti più intriganti e peculiari della storia che oggi, forse, è possibile comprendere ancora meglio.

 

Magia e occulto per fuggire dalla realtà

Come si è detto, l’arte del Surrealismo nasce in un periodo storico estremamente difficile, in cui razionalità e diplomazia avevano lasciato il posto agli orrori della guerra. Non tutti però furono in grado di metabolizzare tali atrocità, riscontrando il bisogno di fuggire da tali eventi, seppur anche solo con la mente.

Questo rifiuto, a volte inconscio, è ciò che ha determinato un interesse crescente degli artisti del tempo verso l’irrazionale, l’inspiegabile. Compaiono quindi opere a tema magico e occulto, che ritraggono bizzarre figure deformi dall’alto carico simbolico, spesso inquietanti e difficili da interpretare ad una prima occhiata.

Alcuni, come Kurt Seligmann, ad esempio dipingono esseri senza volto, cavalieri quasi scheletrici che nell’araldica rappresentano appunto l’incombenza della guerra. Successivamente l’artista fuggito dalla seconda guerra mondiale spiegherà che in quell’opera voleva racchiudere un monito di speranza per i posteri, affinché non commettessero più i medesimi errori degli uomini del suo tempo.

 

Una mostra che racconta l’arte del Surrealismo

Ora che la minaccia della guerra è arrivata alle porte dell’Europa, forse una mostra sull’arte del Surrealismo è ciò che serve per estraniarci qualche ora dalle terribili tragedie a cui un conflitto su larga scala potrebbe portare. L’interessante “Surrealismo e magia. La modernità incantata” aprirà al pubblico il 9 aprile prossimo e sarà visitabile fino al 27 settembre, alle Collezioni Peggy Guggenheim di Venezia.

L’importante evento si propone di comprendere perché la magia e l’occulto avessero un ruolo così importante per gli artisti surrealisti dell’epoca. Molti, infatti, la consideravano una sorta di discorso poetico e filosofico, direttamente correlata al sapere e all’emancipazione dell’individuo.

Il percorso conoscitivo ideato dagli organizzatori si compone di ben 60 opere originali, create tra il 1915 (anno in cui nasce la pittura metafisica) e gli anni ’40. I dipinti arriveranno dalle maggiori collezioni mondiali e dai musei più prestigiosi, così da regalare agli intervenuti uno spettacolo unico e soprattutto completo per  una forma d’arte che è riuscita ad elevarsi addirittura sopra la guerra.

Si tratta di un’occasione irripetibile da non lasciarsi sfuggire assolutamente, anche perché uno dei quadri di punta sarà “La magia nera” di Magritte, uno dei più noti e amati dell’artista, che arriverà in prestito dal museo Magritte di Bruxelles per l’occasione.




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