Vincent Van Gogh era ossessionato dal giallo?

11 Settembre 2025

Vincent Van Gogh è stato uno dei più grandi pittori del XIX secolo, capace di vedere il mondo in maniera diversa e riuscendo a trasporlo sulle proprie tele con maestrai ancora oggi ineguagliata. La sua vita solitaria e piena di sofferenza, costellata da delusioni l’hanno portato ad una prematura scomparsa ma di lui permangono opere immortali accomunate da un colore: il giallo.

La prominenza del giallo è casuale?

Si è discusso molto sulle motivazioni che spinsero Vincent Van Gogh ad eleggere il giallo come suo colore distintivo . Dopotutto non c’è da meravigliarsi della cosa, visto che altri pittori nel corso della storia hanno basato le loro opere su una pigmentazione caratteristica (vedi l’oro per Gustav Klimt o come il blu per Kandinskji), tuttavia è affascinante approfondire l’argomento.

Il giallo dei girasoli di Van Gogh è leggendario, e questo particolare pigmento (all’epoca ottenuto con un impasto a base di cromato di piombo) viene utilizzato quasi in maniera ossessiva nella maggior parte dei suoi dipinti. Le ultime opere, caratterizzate da un tratto più marcato e frenetico ne sono particolarmente ricche, a testimonianza del lento declino della mente dell’artista.

Si dice che l’attaccamento al giallo di Van Gogh fosse talmente malato da farlo arrivare addirittura a mangiare la vernice contenuta nei tubetti (che ovviamente era tossica). Altre speculazioni suggeriscono che l’attrazione per questo particolare colore fosse da ricercarsi nell’ abuso di assenzio , sostanza molto diffusa fra gli artisti dell’epoca. Il consumo esagerato di tale liquore provocherebbe xantopsia , cioè una particolare condizione fisiologica che altera la percezione dei colori e fa apparire il mondo molto più giallo rispetto a quanto in realtà non sia.

Le opere di Vincent Van Gogh rimangono immortali

Qualunque sia la motivazione reale dietro l’ossessione di Vincent Van Gogh per il giallo, è innegabile che tutte le sue opere siano da ritenersi uniche e d’impatto. Non a caso è stato riconosciuto come uno dei maggiori esponenti dell’ Impressionismo , grazie al suo importante contributo.

Riconoscimento così disperatamente ricercato dall’artista mentre era in vita ma che, purtroppo, è avvenuto solo dopo la sua morte. Le grandi delusioni e l’indebolimento fisico causato dalla sindrome di Ménière di cui soffriva, l’hanno portato ad una prematura scomparsa all’età di 37 anni, il 29 luglio 1890.

Per celebrare e ricordare il suo amore per il colore che l’ha reso di fatto immortale nella storia dell’arte, durante il funerale sulla bara vennero posti dei girasoli . Tali fiori, oltre a richiamare una delle sue opere più note, sono stati scelti anche come simbolo della luminosità e della forza evocativa che l’artista riusciva ad infondere nei propri dipinti.

Celebrare l’arte da strada è fondamentale, poichè si tratta di un’espressività moderna carica di significato.

Articoli correlati

Torna a tutte le news